Author Archives: Luca Alagna

la Primavera Araba e i social network (intervista)

Non mi piace molto l’autopromozione, preferisco cercare di diffondere contenuti, a meno che non porti un contributo di qualche interesse.
Il titolo è quello di un servizio de L’Eco di Bergamo, nella versione cartacea del 20 marzo 2011, con una mia intervista sui movimenti di rivolta arabi e i Social Media.
Mi piace diffonderlo perché è scritto (molto bene) da giornalisti “classici” animati dalla voglia di capire, senza pregiudizi, con lo spirito di cercare di informare davvero i lettori di uno storico quotidiano di carta (i quali come molti lettori italiani, ahimè, spesso non hanno grande esperienza in cultura digitale).
Sembra scontato? Non lo è sempre.
Soprattutto è una delle poche volte in cui mi è capitato che l’intervista rispecchi bene gli argomenti riuscendo a sintetizzare proficuamente la lunga conversazione con Carlo Dignola, da cui spero si possano trarre anche altri contenuti.
Insomma divulgare e informare, in uno spazio limitato, non è un affare da poco.
Buona lettura. Continue reading

Pisapia chi legge: un meme politico su Twitter

Il titolo è un esilarante tweet di @peaceching, uno dei migliaia scattati in un tranquillo pomeriggio pre-elettorale e raccolti sotto l’hashtag #MorattiQuotes su Twitter.
Questo è il meme sui Social Media, la sua forza è quella di deflagrare e contagiare chi legge invitandolo a partecipare.
Oltre 38.341 persone sono state contagiate secondo TweetReach, una punta di 2000 tweet all’ora e un volume di messaggi che ha superato quelli su Berlusconi: Continue reading

storia dell’informazione: l’uomo che è stato testimone su Twitter dell’attacco che ha ucciso Bin Laden

Quando forse neanche tutta l’amministrazione (o l’esercito) USA sapeva dell’attacco segreto delle forze speciali americane in un villaggio del Pakistan dove si riteneva fosse nascosto Osama Bin Laden un blogger ne stava già twittando al mondo.
Sohaib Athar, un consulente informatico pakistano che vive ad Abbottabad vicino Lahore, notava una strana presenza di elicotteri all’una di notte:

Helicopter hovering above Abbottabad at 1AM (is a rare event).
@ReallyVirtual
Sohaib Athar

Era l’inizio dell’attacco che porterà a uno dei momenti che probabilmente saranno ricordati nella storia: l’uccisione di Bin Laden. Continue reading

la storia di Neda

Questo è il breve racconto che ho letto alla Festa della Liberazione a Corridonia “Informato Resistente” per introdurre le mie riflessioni su informazione e Social Media.

A Tehran, in giugno, c’è una luce bellissima.
In una città enorme e moderna anche i vicoli nei quartieri popolari, alle spalle delle lunghe strade piene di negozi e uffici, sono luminosi, bianchi (come i muri) e verdi (come gli alberi presenti ovunque).
Neda cammina in una di queste strade strette insieme al suo maestro di musica, e amico di famiglia.
Neda Agha-Soltan ha la passione per la musica: pregusta il suono del pianoforte che ha appena ordinato e prende lezioni private di canto, non perché sia ricca ma perché in Iran è vietato alle donne cantare in pubblico. Continue reading

Settimana Twitter n.13 2011 (esordio)

Vorrei iniziare da oggi l’abitudine di una raccolta settimanale del meglio delle news online che riesco a filtrare su Twitter e che mi passano sotto le dita.
Mi piace immaginarlo come l’appuntamento del sabato mattina in cui ci si rilegge con calma, accanto a un caffè, i tweet della settimana (sempre dal mio punto di vista, deve essere chiaro).
Il nome è volutamente ispirato a Settimana Incom, il cinegiornale settimanale che forse più degli altri portò una nuova cultura dell’informazione agli italiani nel dopoguerra e negli anni del boom economico, contribuendo alla nascita di un giornalismo (all’epoca) eccellente.
È forse un augurio per tutti noi o forse un’osservazione: come il rotocalco informativo sfruttava il cinema e le sue infrastrutture per arrivare a tutti, adesso un nuovo modo di vedere l’informazione usa Internet (ribadisco: usa Internet, non coincide necessariamente con Internet) ma anche la tv, la radio per arrivare alla gente e invitarla a partecipare.
Era l’alba della televisione e forse in quest’epoca assistiamo all’inizio di qualcosa che avrà un ruolo altrettanto importante.
Il numero della raccolta di riferisce alla settimana dell’anno e il periodo va dal sabato precedente al venerdì: in questo caso da sabato 26 marzo a venerdì 1 aprile.
La raccolta è realizzata con Storify, uno strumento forse acerbo (ancora qualche bug) ma sempre più interessante per chi pubblica.
Buona lettura. Continue reading

l’influenza sull’opinione della corretta informazione e i social media: una mappa mentale sul caso Ruby

Una cosa che mi ha sorpreso e incuriosito del caso Ruby, uno degli argomenti di informazione italiana recenti più discussi, è la quantità di opinioni diverse che capita di sentire a proposito dalla gente.
Non c’è una ricerca scientifica su questo ma dalla strada alla stampa capita di sentire o leggere posizioni molto diverse, molto distanti e molto numerose sul caso.
L’aspetto è interessante perché sulla stampa straniera invece, non solo quella anglofona, la questione appare presentata in maniera molto semplice, seppure grave, basata sui fatti e senza neanche particolare sorpresa visto che capita più spesso di quanto si pensi ai leader occidentali di essere messi sotto inchiesta: dal caso Clinton-Lewinsky, alla più recente inchiesta su Tony Blair, fino al processo che l’ex presidente francese Chirac subirà a giugno per appropriazione indebita.
Ho provato quindi a fare una mappa mentale di tutte le diverse opinioni che capita di sentire in Italia sul caso Ruby, partito dalla telefonata di Berlusconi alla Questura di Milano.
La mappa mentale è uno strumento molto utile per riordinare informazioni caotiche e quindi per gestire la creatività.
Si tratta di una rappresentazione grafica espressiva, gerarchica e radiale delle idee che viaggiano per associazione mentale e permette anche dei salti associativi ulteriori al suo interno.
Può essere usata come evoluzione del brainstorming e, utilizzando associazioni di pensiero, non ha pretesa di scientificità, è soggettiva ma tenta di rappresentare un percorso mentale.
Questa mappa tenta di replicare le associazioni tra tutte le opinioni finora ascoltabili in Italia in luoghi diversi (al bar, sul posto di lavoro, sulla stampa, in tv, su Internet) partendo dal primo fatto rilevante.

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Rischi e opportunità nei Social Media: una presentazione

Uno dei problemi dello sviluppo del settore Internet in Italia è sempre stato considerato il divario sulla cultura digitale non solo tra consumatori ma anche tra imprenditori e manager.
È quello che posso osservare anche nel mio lavoro, in cui spesso impiego parte del tempo nel cercare di divulgare ai clienti o avvicinarli a tematiche digitali più avanzate.
Ma la situazione si sta evolvendo rapidamente e l’interesse verso Internet e i Social Media sta crescendo enormemente nel nostro Paese da parte di chi fa business: c’è tanta voglia di capirne di più, di approfondire e sperimentare.
Allo stesso tempo crescono anche i timori di mettersi in gioco così repentinamente, di aprirsi troppo, soprattutto da parte di chi ha un patrimonio aziendale maggiore e ben consolidato, di non riuscire a gestire tutto.
Credo che questi timori non vadano minimizzati o attenuati: è giusto avere paura di qualcosa che cambia così in profondità le regole del gioco ma è giusto anche approfondire per cercare di trasformare ragionevolmente la paura e i rischi in una di quelle opportunità che capitano di rado.
Venerdì scorso (11 febbraio) ho svolto una presentazione al Talk-Show in¬†“Sviluppo Manageriale 2011” presso la LUISS Business School dal titolo “Rischi e opportunità nei Social Media: le crisi, le soluzioni e i trucchi per vincere l’incertezza”, in cui devo anche ringraziare chi ha partecipato per l’interesse e l’attenzione dimostrata fino alle 9 di sera.
Si tratta di una presentazione introduttiva, orientata a chi ha già avuto un primo contatto con gli strumenti più comuni, che parte dalle sensazioni più diffuse, dai casi più conosciuti, invitanti ed eclatanti, mostra i pericoli in agguato e infine cerca di fornire qualche concetto specifico sempre con un certo grado di interattività dal vivo e (si spera) coinvolgimento.

so the revolution was both tweeted and televised: l’attivismo digitale

La presentazione ignite di mercoledì scorso sull’attivismo digitale ha generato diverse discussioni, in particolare sulle critiche al ruolo dei Social Media nei movimenti di insurrezione (soprattutto in riferimento a Malcom Gladwell) che evidentemente vengono considerate una coperta accettabile da molti.
Troppo corta, però.
Neanche due giorni dopo è arrivata la Storia a spostare il discorso un passo avanti: le dimissioni di Mubarak, l’Egitto in festa, l’obiettivo raggiunto dal movimento e probabilmente l’inizio di una nuova fase in medioriente.

A call to all well-educated Egyptians around the world. Come back ASAP to build our nation. #Jan25
@Ghonim
Wael Ghonim

Una breve premessa sul titolo.
“The revolution will not be televised” (la rivoluzione non sarà in televisione) è un famoso brano di Gil Scott-Heron del 1970, considerato uno dei migliori di argomento politico, in cui si onora tra l’altro un attivismo lontano dai mass-media e dalla pubblicità.
Questo titolo suggestivo è stato in seguito riutilizzato molte volte per documentari o libri, non sempre nella stessa accezione politica bensì in quella di “media alternativi” ai mass-media dominanti.
In particolare negli ultimi anni lo si è usato identificando l’alternativa con Internet.
A metà del 2009 si è iniziato a parodiare il titolo, prima durante le rivolte in Moldova e poi con le lunghe e violente manifestazioni in Iran, in:

“The revolution will be tweeted”

Il riferimento quindi è ai Social Media e in particolare Twitter. Continue reading