Dopo mille peripezie il governo ha abrogato l’art.7 (o meglio i commi 4 e 5) del decreto Pisanu mantenendo solo l’obbligo di richiedere la licenza al Questore per gli esercizi pubblici che forniscono connettività internet come attività principale (in pratica gli internet point).
Quindi dal 1 gennaio 2011 gli esercizi pubblici (bar, ristoranti, alberghi ecc.) potranno offrire connettività wi-fi (e via cavo) senza complicate procedure burocratiche per loro e per gli utenti (per es. l’archiviazione della fotocopia del documento di identità di chiunque acceda).
C’è da notare che un esperto autorevole come Stefano Quintarelli segnala che se questi esercizi pubblici offrissero wi-fi ricadrebbero comunque sotto la definizione di operatori di telecomunicazione e quindi sottoposti ad obblighi comunque onerosi, uno su tutti: bloccare tramite DNS i siti sanzionati dall’Autorità Giudiziaria (o anche dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedo-Pornografia).
Questo perché l’AGCOM avrebbe chiarito che sarebbe escluso dalla definizione di operatori di telecomunicazione l’esercente¬†che
“non avendo come oggetto sociale principale l‚Äô attività di telecomunicazioni, mette a disposizione della propria clientela le apparecchiature terminali di rete”
In poche parole se metti PC disponibili al pubblico nessun problema, se metti a disposizione una porta di accesso (cioè un access point wi-fi) sei un operatore di rete. Continue reading