Monthly Archives: December 2010

abrogata la Pisanu, il wi-fi è libero (con qualche dubbio). per ora.

Dopo mille peripezie il governo ha abrogato l’art.7 (o meglio i commi 4 e 5) del decreto Pisanu mantenendo solo l’obbligo di richiedere la licenza al Questore per gli esercizi pubblici che forniscono connettività internet come attività principale (in pratica gli internet point).
Quindi dal 1 gennaio 2011 gli esercizi pubblici (bar, ristoranti, alberghi ecc.) potranno offrire connettività wi-fi (e via cavo) senza complicate procedure burocratiche per loro e per gli utenti (per es. l’archiviazione della fotocopia del documento di identità di chiunque acceda).

C’è da notare che un esperto autorevole come Stefano Quintarelli segnala che se questi esercizi pubblici offrissero wi-fi ricadrebbero comunque sotto la definizione di operatori di telecomunicazione e quindi sottoposti ad obblighi comunque onerosi, uno su tutti: bloccare tramite DNS i siti sanzionati dall’Autorità Giudiziaria (o anche dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedo-Pornografia).
Questo perché l’AGCOM avrebbe chiarito che sarebbe escluso dalla definizione di operatori di telecomunicazione l’esercente¬†che

“non avendo come oggetto sociale principale l‚Äô attività di telecomunicazioni, mette a disposizione della propria clientela le apparecchiature terminali di rete”

In poche parole se metti PC disponibili al pubblico nessun problema, se metti a disposizione una porta di accesso (cioè un access point wi-fi) sei un operatore di rete. Continue reading

12 consigli su Twitter: #4 usa il retweet (RT)

Questo post fa parte di una serie di 12 brevi consigli e spunti per chi si sta avvicinando a Twitter e per i più esperti.

La funzionalità forse più importante di Twitter è la possibilità di condividere messaggi (cioè tweet) altrui con i nostri stessi contatti.
Il pulsante Retweet (quasi sempre abbreviato con RT) presente sotto ogni tweet sia su web che in ogni applicazioni esterna per Twitter, fa proprio questo: permette di proporre quello stesso messaggio, proveniente da chiunque abbia un profilo pubblico sulla piattaforma, a tutti i contatti che ci seguono.

Iran's Intelligence Minister Admits Hacking Into Opposition E-Mail - #iranelection http://t.co/xAoOswh
@golnazes
Golnaz Esfandiari

Così il tweet si propaga, mostrando sempre l’autore originale e via via l’elenco dei profili che lo hanno riproposto (o, con un neologismo, ritwittato).
Inoltre il RT compare nel tuo profilo, nell’elenco dei tuoi tweet diventando a tutti gli effetti parte integrante dei contenuti che generi, anche se non l’hai scritto tu. Continue reading

un mese di Wikileaks su Twitter

Il grafico del volume dei tweet a un mese dalla pubblicazione dei cablo da parte di Wikileaks e dei quotidiani partner.
In rosso il termine wikileaks paragonato a trend costantemente molto popolari come #obama, #bieber, #apple.
L’attenzione spasmodica delle prime settimane (che ha raggiunto un picco storico il 7 dicembre col 2.99% di tutti i tweet scritti, anche se questo grafico non riesce a riportarlo senza zoom) si è trasformata in un argomento popolare, stabilmente presente nell’agenda quotidiana.
Ad oggi sul sito di Wikileaks sono stati pubblicati integralmente solo 1942 dispacci mentre i principali quotidiani mondiali, in possesso degli stessi dati, hanno già scritto centinaia di storie e notizie correlate, pubblicando e archiviando i cablo più rilevanti.

12 consigli su Twitter: #3 pensa in 140 caratteri

Questo post fa parte di una serie di 12 brevi consigli e spunti per chi si sta avvicinando a Twitter e per i più esperti.

Twitter è un network che nasce già con il gene dell’ubiquità e dei contenuti multipiattaforma.
Il limite di 140 caratteri per ogni messaggio fu creato per compatibilità con gli SMS (in realtà il limite per gli SMS è 160 ma pensarono di riservare 20 caratteri per inserire il nickname nell’intestazione).
Ancora oggi molti inviano e ricevono tweet via SMS, in alcuni paesi grazie ad accordi con le compagnie telefoniche la ricezione è addirittura gratuita (in Italia non è più possibile, solo l’invio).

One could change the world with one hundred and forty characters.
@jack
Jack Dorsey

Il limite però può sembrare lo stesso inspiegabile (anche perché per gli SMS è stato ben superato dagli SMS concatenati) e penalizzante per esprimere compiutamente un’opinione, un pensiero o descrivere una situazione.
In realtà il limite nei messaggi è una delle idee più brillanti della storia del web 2.0 e si è trasformata in una grande virtù di Twitter. Continue reading

12 consigli su Twitter: #2 scegli bene i contatti da seguire

Questo post fa parte di una serie di 12 brevi consigli e spunti per chi si sta avvicinando a Twitter e per i più esperti.

Twitter è un sistema aperto ai non iscritti, trasparente e visibile dall’esterno come contenuti,¬†nessuno ti obbliga a ricambiare il contatto.
Puoi seguire un gruppo di contatti ed essere seguito da altri differenti senza alcun problema.
L’unica eccezione è per i profili privati, che possono essere letti solo dopo l’approvazione del titolare, e i messaggi privati diretti tra due persone, che richiedono anch’essi un contatto reciproco.
Nel caso si voglia entrare in contatto con qualcuno (e sia accettabile farlo pubblicamente) non è neanche indispensabile il messaggio privato basta nominarlo nel tweet, cioè inserire il suo riferimento (è la @ seguita dal suo nickname) che rappresenta anche un buon collegamento per chi vi legge.
Il tuo tweet comparirà nella lista dei suoi “mentions” (“menzioni” in italiano) ma attenzione a non abusarne perché esiste la funzione di blocco degli utenti molesti o degli spammer. Continue reading

12 consigli su Twitter: #1 Twitter non è Facebook

Questo post fa parte di una serie di 12 brevi consigli e spunti per chi si sta avvicinando a Twitter e per i più esperti.

Sembra banale ma molta gente (soprattutto in Italia) arriva a Twitter da Facebook come prima esperienza sociale digitale.
Inoltre capita che molti siano influenzati dal gran parlare che si fa in generale dei social network sulla stampa o in TV.
Infine c’è anche chi pensa che siano strumenti in grande sinergia e quindi gestibili in maniera analoga.
Ecco, Twitter non è un social network, semmai è un News Network.
Se Facebook è basato sulle identità, Twitter è basato sui contenuti; se Facebook stabilisce relazioni, Twitter stabilisce flussi di notizie (no, non necessariamente quelle giornalistiche).
Twitter è mediamente più coinvolgente di Facebook perché invita a una partecipazione più attiva.
A differenza di quest’ultimo, si possono scegliere implicitamente almeno due livelli di partecipazione: come editori o come lettori.
Nel primo caso si può scegliere di contribuire attivamente al flusso di notizie (ribadisco, non necessariamente quelle giornalistiche), nel secondo si può decidere di essere prevalentemente lettori ¬†e diffusori (che non significa inattività o non scrivere mai nulla, è solo un tipo di impegno più moderato).
Ecco una delle spiegazioni per cui il livello di popolarità di Twitter (anche nei mass-media) è molto alto, lo stesso di Facebook, mentre il numero degli iscritti (150 milioni nel mondo è l’ultimo dato disponibile si parla di 200 milioni per la fine del 2010) è decisamente inferiore a quello dell’azienda di Zuckerberg.
Ed ecco perché esiste ¬†gente che legge regolarmente Twitter senza neanche essere iscritto.
Chi decide di tenere un profilo su questo network è più propenso all’interazione quotidiana, viceversa esistono molti profili su Facebook che sono, di fatto, inattivi per lunghi periodi. Continue reading