Monthly Archives: February 2011

Rischi e opportunità nei Social Media: una presentazione

Uno dei problemi dello sviluppo del settore Internet in Italia è sempre stato considerato il divario sulla cultura digitale non solo tra consumatori ma anche tra imprenditori e manager.
È quello che posso osservare anche nel mio lavoro, in cui spesso impiego parte del tempo nel cercare di divulgare ai clienti o avvicinarli a tematiche digitali più avanzate.
Ma la situazione si sta evolvendo rapidamente e l’interesse verso Internet e i Social Media sta crescendo enormemente nel nostro Paese da parte di chi fa business: c’è tanta voglia di capirne di più, di approfondire e sperimentare.
Allo stesso tempo crescono anche i timori di mettersi in gioco così repentinamente, di aprirsi troppo, soprattutto da parte di chi ha un patrimonio aziendale maggiore e ben consolidato, di non riuscire a gestire tutto.
Credo che questi timori non vadano minimizzati o attenuati: è giusto avere paura di qualcosa che cambia così in profondità le regole del gioco ma è giusto anche approfondire per cercare di trasformare ragionevolmente la paura e i rischi in una di quelle opportunità che capitano di rado.
Venerdì scorso (11 febbraio) ho svolto una presentazione al Talk-Show in¬†“Sviluppo Manageriale 2011” presso la LUISS Business School dal titolo “Rischi e opportunità nei Social Media: le crisi, le soluzioni e i trucchi per vincere l’incertezza”, in cui devo anche ringraziare chi ha partecipato per l’interesse e l’attenzione dimostrata fino alle 9 di sera.
Si tratta di una presentazione introduttiva, orientata a chi ha già avuto un primo contatto con gli strumenti più comuni, che parte dalle sensazioni più diffuse, dai casi più conosciuti, invitanti ed eclatanti, mostra i pericoli in agguato e infine cerca di fornire qualche concetto specifico sempre con un certo grado di interattività dal vivo e (si spera) coinvolgimento.

so the revolution was both tweeted and televised: l’attivismo digitale

La presentazione ignite di mercoledì scorso sull’attivismo digitale ha generato diverse discussioni, in particolare sulle critiche al ruolo dei Social Media nei movimenti di insurrezione (soprattutto in riferimento a Malcom Gladwell) che evidentemente vengono considerate una coperta accettabile da molti.
Troppo corta, però.
Neanche due giorni dopo è arrivata la Storia a spostare il discorso un passo avanti: le dimissioni di Mubarak, l’Egitto in festa, l’obiettivo raggiunto dal movimento e probabilmente l’inizio di una nuova fase in medioriente.

A call to all well-educated Egyptians around the world. Come back ASAP to build our nation. #Jan25
@Ghonim
Wael Ghonim

Una breve premessa sul titolo.
“The revolution will not be televised” (la rivoluzione non sarà in televisione) è un famoso brano di Gil Scott-Heron del 1970, considerato uno dei migliori di argomento politico, in cui si onora tra l’altro un attivismo lontano dai mass-media e dalla pubblicità.
Questo titolo suggestivo è stato in seguito riutilizzato molte volte per documentari o libri, non sempre nella stessa accezione politica bensì in quella di “media alternativi” ai mass-media dominanti.
In particolare negli ultimi anni lo si è usato identificando l’alternativa con Internet.
A metà del 2009 si è iniziato a parodiare il titolo, prima durante le rivolte in Moldova e poi con le lunghe e violente manifestazioni in Iran, in:

“The revolution will be tweeted”

Il riferimento quindi è ai Social Media e in particolare Twitter. Continue reading

attivismo digitale: una presentazione ignite

Dopo aver passato in rassegna negli ultimi mesi le teorie più diverse sul ruolo dei Social Media nei movimenti politici e di ribellione nel mondo, dalla Tunisia all’Egitto, fin dall’Iran passando dalla vicenda dell’attentato a Gabrielle Giffords, che non riguarda un movimento ma ha mostrato meccanismi interessanti nel rapporto tra giornalismo online e tradizionale, era inevitabile iniziare scriverci qualcosa di specifico.
Quella era la mia intenzione ma nel frattempo ho avuto l’occasione di sintetizzare i pensieri e gli appunti, che sto raccogliendo, in una presentazione ignite svoltasi a Roma ieri sera (9 febbraio 2011) alla libreria Bibli.
Una location molto adatta e una serata davvero piacevole con interventi assai interessanti, grazie agli organizzatori!

Ci sarà un video ma intanto ecco le slide dell’intervento:

news in tempo reale dall’Egitto: una lista twitter di attivisti, blogger, giornalisti sul campo (in aumento) #Jan25

A quasi due settimane dall’inzio delle manifestazioni a favore della democrazia in Egitto, successive a quelle che hanno determinato il cambio in Tunisia, è ormai chiaro che il ruolo dei Social Media è di primo piano.
Twitter in particolare sta fungendo anche qui da terreno di raccolta dei fatti e da cassa di risonanza anche per analisi e riflessioni.
Si parla tanto di come utilizzare questi strumenti in un nuovo schema dell’informazione (e se ne parlerà sempre di più) ma forse è arrivato il momento di mostrarne un aspetto pratico.
Qui sotto potete trovare una lista, che si aggiorna in tempo reale, dei tweet provenienti da alcune delle fonti più autorevoli sulla crisi in Egitto, principalmente attivisti, blogger, giornalisti quasi tutti sul campo (molti al Cairo) a raccontare tramite Twitter, velocemente e puntualmente, quello che sta accadendo.
È un insieme di profili (una sessantina finora) che ho filtrato fin dall’inizio della crisi, che continuo ad aggiornare e che mi aiuta a diffondere fatti, generare news, fare analisi.
Naturalmente (ecco uno dei punti importanti del nuovo modello di giornalismo) sono filtrati dal mio punto di vista, secondo le mie esperienze, conoscenze, capacità: non si tratta dell’equivalente dell’agenzia di stampa del 21mo secolo.
Altri potrebbero filtrare in modi diversi e l’unione modulata di tutti questi filtri è essenzialmente informazione.
Ne avremo modo di riparlare presto.
Nel frattempo questa pagina può essere utile a chi si vuole continuare informare o ai giornalisti più curiosi o a chi intende diffondere news.

N.B.: è in inglese, è la lingua comune, sempre più indispensabile in questa nuova era.

10 giorni di rivoluzione egiziana su Twitter

Il grafico del volume dei tweet a dieci giorni dall’inizio delle manifestazioni in Egitto che si sono trasformate in rivolta e repressione.
Il termine di paragone è “apple”, costantemente popolare su Twitter.
Il picco per il termine “egypt” si è avuto venerdì 28 gennaio verso le 23 con il 2.13% dei tweet mondiali.
L’andamento altalenante è tipico degli eventi in paesi in cui si sta tecnicamente censurando Internet.