Se vi sono mai capitate quelle presentazioni, in una riunione o in un convegno, in cui il relatore si dilunga per ore, usando il mefistofelico Powerpoint per mostrare slide fitte di testo forse avrò già guadagnato la vostra attenzione.
È possibile presentare un’idea in 5 minuti, con 20 slide (una ogni 15 secondi)?
Questa è l’idea alla base dell’ignite, un format di presentazione nato negli USA nel 2006 e che Ignite Italia sta facendo conoscere nel nostro paese.
Ecco una mia presentazione di 140nn registrata qualche tempo fa a una serata ignite.
Iran, Twitter e nuovo giornalismo:
Naturalmente l’idea di fare presentazioni agili, interessanti e in grado di tenere desta l’attenzione non è nuova e anzi è sempre stata praticata, soprattutto dai grandi comunicatori (basti pensare alle celebri presentazioni di Lawrence Lessig o a quelle di Steve Jobs), ma il format dell’Ignite permette a chiunque abbia voglia di applicarsi di avere qualche risultato.
Non è una formula magica è l’effetto balsamico di vincoli molto restrittivi sulla creatività e la sintesi.
Lo scopo di un ignite è accendere (letteralmente) la fantasia su un’idea, un progetto o una soluzione.
È un tipo di presentazione, quindi, che spinge alla sintesi, all’uso di concetti chiari e brevi, obbligando lo speaker per primo a fare ordine tra le idee e renderle comunicabili.
A quest’ultimo conviene cercare di non essere noioso anche perché parte della presentazione ignite è la discussione finale in cui il pubblico interviene attivamente, dialogando e fornendo feedback.
Al di là delle regole del format originario (modificabili a seconda delle esigenze) e dei suggerimenti utili¬†aggiungo qualche riflessione e consiglio.
Venti slide possono sembrare poche ma possono diventare tante se viene associato ad ognuna un concetto chiave, da dover ricordare senza appunti e con le giuste parole.
Meglio non strafare, un ignite ¬†deve accendere l’attenzione nella maniera giusta, e indirizzare bene la discussione successiva, più che imporre dei concetti a una platea.
Ecco quindi una procedura alternativa per chi inizia, con qualche consiglio:
- fare una lista numerata da 1 a 20 e raggrupparla in tre fasi: introduzione, corpo, conclusione (una suddivisione con cui iniziare potrebbe essere 5-12-3 ma la si puà modificare man mano a seconda degli argomenti trattati)
- in un’altra lista elencare con una breve frase i concetti chiave che si vogliono esprimere in ciascuna fase ma senza raggiungere il numero delle slide a disposizione! anzi cercare di considerarne il meno possibile… accanto ad ogni concetto pensare già a una possibile immagine o una tipologia.
- suddividere equamente (per quanto possibile) i concetti all’interno della lista numerata, rispettivamente in ogni fase, scrivendone la relativa frase in ciascun punto. avremo così più slide per ogni concetto
- espandere il testo di ogni concetto distribuendolo nelle slide a disposizione. è a questo punto che, volendo, si possono redistribuire il numero di slide per ogni idea a seconda della loro importanza e quindi cambiare l’ampiezza di ogni fase.
- quando si è soddisfatti della distribuzione dei concetti, del flusso e del ritmo, sintetizzare il più possibile in ogni punto arrivando ad una frase facile da memorizzare o particolarmente espressiva e collegandola direttamente a un’immagine (o a una scritta, o…)
- ora avete una sorta di copione. non resta che reperire le immagini e creare la sequenza temporizzata automatica con il software preferito (sì, anche PowerPoint! è proprio la sua nemesi d’altronde…)
A questo punto potete memorizzare il tutto oppure fidarvi della memoria visiva e collegare i concetti alle immagini oppure improvvisare (sconsigliabile a chi inizia) oppure creare un discorso fluido che affronti tutti i punti in esame mentre dietro scorrono le immagini, sempre ripetendo e controllandosi.
Naturalmente i diversi approcci sono una questione, ¬†oltre che di esperienza, di tipologia e complessità dell’argomento trattato, l’importante è ricordare che se salta una slide non è un problema, è più rilevante ciò che si sta cercando di comunicare nel complesso.
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Stavo scrivendo un post molto molto simile! Vorrà dire che lo integro con le tue osservazioni e farò qualche citazione 🙂 A presto 😉
giuro che non volevo 😀 ma era un po’ che mi girava per la testa… poi manda un ping!