un check-in su Foursquare per la causa del wi-fi libero in Italia

Il decreto Pisanu è una legge del 2005 che rende estremamente farraginoso per un locale pubblico in Italia offrire ai cittadini una connessione wi-fi, senza fili, a Internet: dalla licenza rilasciata dal questore, alla copia cartacea di ogni documento di identità, alla conservazione di tutti i dati di navigazione per 6 mesi (da parte dell’esercente, non del fornitore del servizio!) e così via.
La motivazione è per contrastare il terrorismo anche se non esiste nessun dato fino ad oggi dell’efficacia di questa misura, né appare tra le azioni di prevenzione usate negli altri paesi stranieri.
Al contrario nel resto d’Europa il numero di zone ad accesso wi-fi offerte alla popolazione¬†è cinque volte superiore all’Italia, dove ancora spadroneggiano le connessioni a “banda larga” (se possiamo definirle così) col doppino in rame e quelle 3G delle potenti telco.
Il decreto deve essere rinnovato alla fine di ogni anno e periodicamente si discute (in realtà si dicono sempre tutti contrari) se rinnovare o meno questa legge che sta penalizzando lo sviluppo di Internet in Italia, si fanno dibattiti, si aprono petizioni nella speranza di divulgare il più possibile la consapevolezza di questa situazione.

Ho pensato a un modo creativo di diffondere questo tema usando Foursquare, la nota piattaforma di geolocalizzazione che sta iniziando a prendere piede anche in Italia.
Ho creato una venue simbolica proprio dove, tra qualche settimana, verrà presa questa decisione: sul Parlamento italiano a Roma.
Il suo nome è “wi-fi libero in Italia”, è rintracciabile cercando sia con le app specifiche per iPhone o Android sia con la versione mobile del sito Foursquare (utilizzabile¬†anche da PC, cliccare per credere), ed è possibile fare check-in per condividere e divulgare questa causa da ogni parte d’Italia.
Tutto senza dover rilasciare dati personali a nessuno, potendo aggiungere una propria testimonianza o un link utile attraverso i “tips” (io ne ho inserito uno come spiegazione che punta a un articolo interessante di Affari Italiani), in maniera perfettamente orizzontale, come nello spirito della Rete, nella speranza di passare parola agli amici e agli amici degli amici condividendolo su Twitter e Facebook.
Inoltre il check-in può essere effettuato per più giorni, per ribadire il concetto se vogliamo (in un caso come questo non ha molta importanza su chi sia “mayor”), ed esiste anche il “like” di Facebook per la venue.
Infine l’effetto è anche la presenza dell’evento-venue sugli schermi di chi si trova fisicamente nella zona vicino al Parlamento italiano, per rendersi conto di cosa si sta discutendo nel Palazzo proprio riguardo al modo in cui ci viene permesso di collegarsi a Internet.
Già nella prima ora la voce ha iniziato a spargersi e molti hanno cominciato ad usarlo per divulgare questa situazione, speriamo sia buon segno e speriamo sia l’ultimo anno in cui siamo costretti a discutere di queste cose.

Ultima duplice notazione.
Sulla legge: ¬†naturalmente nessuno vuole che Internet sia “terra di nessuno”, ogni collegamento alla Rete ha già il suo “numero di targa” (quindi non c’è bisogno di introdurre altri oneri burocratici) ed è possibile rintracciare chiunque o facilitarlo con sistemi automatici; la Polizia Postale Italiana è molto competente e lo sa fare, diamo eventualmente più fondi a loro e non a decreti improbabili.
Su Foursquare: è un uso corretto di Foursquare? Non so, non credo esista una “netiquette unica di Foursquare” (se non altro perché non esiste un unico gruppo sociale consolidato, per fortuna), esistono diversi modi “buoni” (e leciti) di usare lo strumento senza intralcio tra loro e diversi modi “cattivi” che danneggiano volontariamente i primi.
Le potenzialità di Foursquare stanno iniziando a concretizzarsi (anche commercialmente) adesso in modi persino inaspettati e lontani dalle proposte iniziali di stimolo dei creatori.
Potremmo, quindi, cominciare a parlare di differenti netiquette di Foursquare in ambiti diversi: ancora una volta una piattaforma rientra nel paradigma dell’evoluzione Rete.

update (31 dicembre 2010)
abrogata la Pisanu, il wi-fi è libero (con qualche dubbio). per ora.


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