dal citizen dentist di @riotta al citizen orthodontist #Twitter #giornalismo


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Il pezzo di Gianni Riotta per la sezione libri de La Stampa restituisce una visione critica dell’informazione in Rete e sui Social Media che molti condividono da tempo.
Lo dico subito: non è più possibile, come qualche tempo fa, pensare che ci sia superficialità o scarsa conoscenza altrui del fenomeno e sperare in maggiori ulterori approfondimenti.
Il 2012 è l’anno zero delle social media news, è stato sperimentato molto ormai, se ne sono accorti tutti, se n’è scritto tantissimo (e la lista dei libri proposti da Riotta ne è un esempio).
Sono critiche fondate? Probabilmente sì e andrebbero affrontate.
Si tratta solo di uno scontro tra ottimisti e prudenti? Tra chi vede nella Rete l’avverarsi quasi messianico di un’Utopia e chi vede continuamente pericoli alla privacy, di disinformazione, addirittura di controllo di massa?

Mi sono fatto l’idea che dipenda tutto da cosa vogliamo guardare e da quali lenti indossiamo per farlo.
Forse è davvero tutto nella metafora del dentista: stiamo creando un mondo parallelo in cui ci si informa col citizen journalism e ci si fa curare un dente dal citizen dentist?
Probabilmente dal punto di vista del giornalista (e del dentista) sì.
Eppure la realtà non è questa.
La polarizzazione delle opinioni è innegabile ma perché dovrebbe essere indotta dalla Rete e non, per esempio, dai massmedia?
Questi ultimi hanno un’organizzazione editoriale verticistica, rigidi inquadramenti, sistema di valori incrollabili e comuni, geneticamente adatti alla propaganda.
Gli algoritmi della Rete invece si possono modellare e persino ingannare, ed è l’uomo a farlo.
Dalla Rete sta emergendo un fattore umano che non eravamo più abituati a frequentare, sepolto dai dati auditel, dalle copie vendute, dalle direttive, dalla convergenze politiche.
È un’umanità che può piacere o meno, vigliacca, aggressiva, generosa o intelligente ma rappresenta efficacemente la realtà.
Proprio come in un romanzo di Asimov è l’algoritmo-robot ad aiutare il fattore umano a venire fuori.

L’informazione, come immagine fedele della realtà, viene disassemblata in miliardi di tasselli, addizionata con le stesse opinioni e umori ritrovabili anche nel giornalismo ma moltiplicato per milioni.
Dal magma è ancora possibili ricostruire i fatti, le notizie, le storie, a volte provenienti direttamente dal giornalismo mainstream, tutto sta nel saperlo fare ed è senza dubbio il compito del giornalista del prossimo futuro.
Emergono punti di vista inediti, interpretazioni originali  e inaspettate, approfondimenti altrimenti impossibili.
Il “fatto” come emanazione della Verità (battezzata tale da un complesso meccanismo di esperti), e distinto dai punti di vista personali, risulta profondamente cambiato nella sua natura perché ci si accorge quanto invece sia difficoltoso (o impossibile) isolare quest’ultima.
È come con la definizione della Teoria della Relatività, quando le vecchie e semplici leggi di Newton non smisero di valere ma si aprirono nuovi mondi, prima totalmente sconosciuti.

Tutto questo può fare paura o più spesso generare auto-esaltazione.
Nella metafora del dentista: esistono specializzazioni che vi si affiancano, sempre più importanti, meno accademiche ma molto efficaci come l’ortodonzia.
Generazioni di denti raddrizzati ne sanno qualcosa: esteticamente utilissimo ormai, distinto dal dentista di cui avrà comunque sempre necessità.
Nessuno si fa trapanare un dente dall’ortodonzista eppure socialmente non se ne può fare a meno.
Siamo citizen orthodontist? O meglio, stiamo inducendo nel giornalismo una specializzazione di questo tipo?
Raddrizziamo i fatti, rimodelliamo il panorama a volte tramite dolorose estrazioni.

In ogni caso dobbiamo renderci conto che regole condivise e deontologie diventano ancora più importanti perché investono ogni sfera, pubblica e privata.
L’onestà e trasparenza ora sono fondamentali, non verso i lettori (categoria che tende a sparire), ma verso i colleghi e propri simili all’interno della Rete.
È necessario evitare di mutuare dal giornalismo mainstream atteggiamenti, metodi, verifiche e connessioni che snaturano ciò che sta nascendo.
Un ortodonzista non deve far finta di essere un normale dentista, tanto quanto un tweet non è necessariamente una notizia.


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