chi ?ɬ® di scena: Dante e l’elettronica.

E’ possibile fondere i versi della Divina Commedia con “scenari elettronici” tipici della nostra epoca?
Ovvero ?ɬ® possibile riportare la freschezza di una poesia senza tempo, un po’ logorata dallo studio al microscopio, all’esperienza della gente comune del XXI secolo?

E’ quello che stiamo cercando di fare con Dante Remix.
Uno spettacolo teatrale, una performance dal vivo, una jam session, un inusuale vj set dove la musica sono i versi di Dante, questa ?ɬ® stata l’idea che ci ha travolto.
Da quel momento ?ɬ® iniziato un viaggio, proprio come Dante e grazie a lui, nelle viscere della condizione umana per riportare a galla quello che ci fa ridere, piangere, spaventare, commuovere, estasiare.
Un viaggio enciclopedico (ma pu?ɬ? esistere ancora oggi l’enciclopedia dantesca? vorrei scrivere appena posso un post sull’illuminante seminario “le forme del sapere nella rete”, lo so sono in ritardo…) che ?ɬ® solo all’inizio, e che credo si aggiorner?ɬ† di continuo, partito da una notte di qualche tempo fa, un software per vj, alcuni video e l’ultimo canto del paradiso recitato all’una di notte e oltre (con il vicino che giustamente bussava…).

Il percorso si ?ɬ® arricchito con una prova aperta sotto le stelle con un pubblico di amici che ci ha sorpreso e emozionato (oltre ad essere stata tecnicamente molto utile).

E poi il debutto, la prima vera tappa, come evento di apertura della stagione estiva di una splendida cittadina pugliese, Bitonto alle porte di Bari.
Il luogo ?ɬ® l’incantevole Chiostro della Cattedrale un gioiello romanico da lasciare a bocca aperta (e direi che ce ne vuole per impressionare un romano in fatto di chiese…) al punto che il famoso medievalista Jacques Le Goff lo inserisce in una sua classifica subito dopo Notre-Dame di Parigi.
Vogliamo proiettare video giganteschi sulle mura bianchissime e ornate di questo scenario medievale, tecnicamente quasi una follia visto che ?ɬ® impossibile provarlo prima in qualsiasi altro luogo al mondo e i tempi di allestimento non lasciano molto spazio, per cui la progettazione rimane sempre con un piccolo punto interrogativo in fondo.
Tutti ci ripetono che forse nessuno aveva mai allestito una combinazione del genere: consigli, esperienze… quasi non esistono.
Dopo le prove in teatro (anche questo un piccolo gioiello, sembra il Teatro Argentina in piccolo – in questa zona c’?ɬ® un fermento culturale inimmaginabile, tutto l’anno) ci ritroviamo infine la notte delle prove da soli nel Chiostro, con l’allestimento completo, al buio.
Accendo un video.
Ci ritroviamo a guardare in su, come bambini a bocca aperta, una proiezione immensa, esattamente come l’avevamo sognata; abbiamo i brividi.
Ci guardiamo tutti, “cosa abbiamo combinato?” scherziamo, forse siamo del folli.
E tutto questo grazie anche allo staff tecnico, di una bravura e competenza incredibile: al sud ci sono dei giovani con delle professionalit?ɬ† di una eccellenza impareggiabile, e con tanta voglia di lavorare, quando si decide veramente di investire su di loro.
Il seguito ?ɬ® un susseguirsi frenetico di eventi densi di emozioni.
Circa 1300 spettatori in due serate, gli applausi e la standing ovation (che ripagano tutti), l’interesse dei media (abbiamo intravisto la RAI e qualche giornalista) ma soprattutto l’emozione negli occhi della gente, le lacrime in un pubblico non d’elite, non abbonato, non abitudinario.
Forse il teatro nel XXI secolo – in questo modo – pu?ɬ? essere davvero di nuovo Popolare.
E forse l’epopea di Dante pu?ɬ? continuare a parlare al cuore dell’uomo contemporaneo, nella sua stessa lingua.


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4 thoughts on “chi ?ɬ® di scena: Dante e l’elettronica.

  1. Sara

    Proprio vero, Dante è uno dei pochi autori che non passeranno mai, la profonda carica umana dei suoi personaggi è sempre attuale, e non serve essere studiosi, basta prendere un canto e gustarlo in solitudine per rendersene conto… Complimenti per l’iniziativa 🙂

  2. Luca Alagna Post author

    grazie!
    sì hai proprio ragione…
    e non ho ancora avuto modo di parlare estesamente di Raffaello Fusaro, l’interprete, un vero e proprio “Mattatore” (e IMHO non è un epiteto a caso) che varrebbe la pena di vedere e ascoltare anche da solo.
    la sua interpretazione del Conte Ugolino, pur avendogliela sentita decine di volte, persino sul palco mi faceva venire la pelle d’oca…

  3. Sara

    Il conte Ugolino… il personaggio più intrigante secondo me… sarei molto curiosa di sapere che taglio ha dato all’interpretazione il Mattatore… un traditore o una vittima?… c’è modo di vedere qualcosina online? 🙂

  4. Luca Alagna Post author

    spero tu lo possa vedere dal vivo, è una performance complessiva da vivere e da vedere… 🙂
    il video per il momento non c’è online (rischia anche di essere un po’ riduttivo) ma forse nel prossimo futuro sì.

    ad ogni modo della sua interpretazione mi colpisce il dolore del padre che si trova a sopravvivere ai propri figli.
    tremendo.

    ah non vorrei dimenticare anche l’interpretazione di Caterina Capodilista che ci “appare” nei panni di un’eterea e luminosa Beatrice.

    p.s. e ovviamente hanno lavorato a questo spettacolo molte persone fondamentali senza le quali non sarebbe stato quello che è, e che vale la pena – più che in questo commento estemporaneo – di leggerne sul sito ufficiale: Nicola Cambione, Fabio Fornelli, Iulian Calugaru, Vincenzo Valla e anche tutti quelli che ci hanno supportato sul posto.

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