Non solo il mondo non è finito il 21 dicembre 2012 ma anche questo sarà definito “L’anno di Twitter”, come tutti gli altri fin dal 2009 almeno.
Attualmente seguo istantaneamente su Twitter almeno 1000 persone in italiano, periodicamente arrivo a 3000, e devo dire che il 2012 è stato effettivamente un anno in cui questa modalità di comunicazione è cresciuta.
Sarà perché i giornalisti lo hanno davvero adottato in massa non solo come una fonte ma come un modo di commentare e confrontarsi o perché l’aura di misticismo intorno al citizen journalism si è dissolta mostrando la realtà di chi fornisce contenuti realmente di qualità e chi inventa solo storie per catturare l’attenzione. Continue reading
Monthly Archives: December 2012
un’informazione #DigitalFirst col finanziamento @Pubblico, la via italiana?
A poco più di tre mesi dalla sua uscita in edicola Pubblico, il quotidiano fondato da Luca Telese, annuncia lo stop alle pubblicazioni.
Non sappiamo se e come sarà salvato nel 2013, se proseguirà online ma l’ultimo numero stampato per ora sarà quello del 31 dicembre.
In realtà neanche oggi sarà in edicola perché la redazione è entrata in sciopero.
Già nei giorni scorsi Telese aveva dato l’allarme chiedendo uno sforzo ai lettori e sostenitori e spiegando cosa stesse accadendo.
In estrema sintesi, gli obiettivi per la parte digitale erano in linea con le previsioni (soprattutto per la parte di advertising) mentre dopo il primo mese il calo delle vendite cartacee e degli abbonamenti è stato consistente, portando lontano dal punto di sopravvivenza.
Ora molti si chiedono come sia possibile che in soli tre mesi un quotidiano fallisca la sua impresa e puntano il dito contro il business plan. Continue reading
Snow Fall, la vera valanga sull’editoria giornalistica online
In queste ore sta destando ammirazione il pezzo multimediale “Snow Fall” di John Branch pubblicato sul sito web del New York Times.
È il racconto sui sopravvissuti a una terribile valanga a Tunnel Creek sulle Cascade Mountains nello Stato di Washington, nel febbraio 2012.
Non si tratta del solito articolo con il formato ereditato carta, più o meno adattato alla lettura su web e ottimizzato per advertising e motori di ricerca, ma di una narrazione testuale integrata strettamente con contributi multimediali (video, interviste, ricostruzioni, foto).
Il risultato non è appesantito, come spesso avviene in progetti di questo tipo, stupisce per la scorrevolezza su ogni device ed è piacevole, quindi informativo.
Inevitabile, quindi, la domanda che corre online se questa possa essere una strada valida per i nuovi modelli di business giornalistici digitali. Continue reading
quando l’allarmismo su Instagram può essere utile agli utenti
Twitter ci potrà censurare?
Google ci potrà spiare?
Facebook ci potrà schedare?
Instagram potrà vendere le nostre foto?
Ad ogni cambio di TOS (i Termini di Servizio) dei più popolari social network si diffondono tra la gente timori sulla privacy e sui propri dati, soprattutto in Italia.
Il motivo per cui proprio in Italia siamo ossessionati dalla privacy su Internet e non allo stesso modo con altre modalità (banche, carte di credito, anyone?) meriterebbe un capitolo a parte, il bello è che questi timori sono tutti fondati.
Ebbene sì, siamo potenzialmente controllati, spiati, schedati ma non grazie all’ultimo aggiornamento dei TOS bensì fin dal primo momento in cui ci iscriviamo ad un social network e iniziamo ad inserire o creare contenuti.
Sono i Social Media, bellezza! si potrebbe dire.
O meglio, è la società digitalizzata in cui viviamo e dalla quale non si torna indietro.
Non basta dire che se non stai pagando il prodotto allora il prodotto sei tu, c’è dell’altro. Continue reading
la politica 2.0 è il ritorno alla politica con la gente
Questo articolo è stato pubblicato in Niente di personale su l’Unità online il 6 dicembre 2012 con il titolo “la politica 2.0 è il ritorno alla politica con la gente”
Il passaggio in Italia di Michael Slaby, Chief Integration & Innovation Officer della vittoriosa campagna Obama for America, sta fornendo lo spunto per una riflessione collettiva su consenso e tecnologia.
Senza dubbio i risultati di Obama rappresentano lo stato dell’arte per noi italiani (e non solo) e ci affascina il modo in cui viene usata la tecnologia per le campagne elettorali.
Questo, però, rischia spesso di portarci fuori strada e di farci concentrare troppo sugli strumenti più che sulle motivazioni alla loro base.
Probabilmente la grande importanza del canale televisivo in Italia, esaltato a destra e temuto a sinistra , ancora ci influenza fortemente ancorandoci a una realtà immaginaria in cui esistono solo strumenti con efficacia istantanea sul pubblico al servizio di una missione (post)ideologica indiscutibile e in cui, quindi, è determinante solo il modo, la tecnica e la tattica.
Ebbene questa realtà non esiste più neanche in Italia, ce lo sta mostrando Slaby stesso in questi giorni, la rivoluzione digitale ha cambiato le carte in tavola.
Non esiste più una comunicazione differenziata per canale, Internet non è semplicemente “un nuovo canale” o “un nuovo media”, oggi tutte le modalità di comunicazione sono integrate e ibride.
Basterebbe osservare quanto la stessa TV, la regina dei media, sta cambiando radicalmente col fenomeno della Social-TV online. Continue reading
#Primarie e Social Media: la nascita nuovi modelli e la predizione del voto
Dopo il risultato delle Primarie del Centrosinistra la luna di miele tra i Social Media e la politica in Italia sembra già essere finita.
Il candidato con meno appeal online, stando ai parametri più quantitativi, non solo vince a man bassa (60 a 40) ma in realtà secondo i sondaggi non è mai stato in discussione.
Ora c’è chi si affretta a dire che non solo la comunicazione online non sposta voti ma si dubita che possa avere qualche presa sul “Paese reale”, a giudicare dalla fetta di elettorato considerato storicamente più evoluto dal punto di vista dell’uso delle tecnologie.
Tutto era iniziato, in Italia, col referendum su acqua e nucleare a giugno 2011, snobbato come tante altre volte dai dirigenti dei partiti e dai mass-media ma giunto al successo anche grazie al passaparola online. Continue reading