In queste ore sembra che molti protagonisti dello showbiz italiano (soprattutto tv) si stiano iscrivendo a Twitter personalmente, fake a parte.
Sarà l’effetto Fiorello #ilpiugrandespettacolodopoilweekend, saranno le agenzie di comunicazione o i consigli di qualche altro amico famoso ma stiamo ritrovando facce da massmedia a tiro di tweet.
Molti storceranno il naso ma credo sia una cosa tutto sommato positiva per la twittosfera italiana, ancora relativamente piccola, anche se oggetto misterioso preferito dalle testate giornalistiche, che porterà forse più confusione ma probabilmente varietà di argomenti e meno polarizzazione: è il “mondo reale” baby, direbbe qualcuno.
Sono state proprio le star, e i dettagli sulla loro vita con tanto di foto, che hanno dato una spinta determinante a Twitter negli USA, trasformandosi poi lì nello strumento di news diffuse che conosciamo.
Ho creato anche una lista pubblica su Twitter (in evoluzione, se avete suggerimenti twittate) di personaggi dello spettacolo italiani che scrivono principalmente in prima persona, perché il fenomeno è curioso.
L’aspetto divertente è che questi prìncipi dell’audience, gran sacerdoti delle folle, si trovano un po’ a disagio in un ambiente così aperto, senza veli o barriere e ognuno quando arriva inizia a chiedere ai propri (ex) telespettatori (ora loro “pari”) come si fa a interagire.
Molti se la cavano egregiamente ma per aiutarli (che non si dica poi che il web odia la TV) ho stilato questa semplice FAQ per loro:
- “che significa FAQ?”
È l’acronimo di Frequently Asked Questions, le domande poste più di frequente, si usa in Rete per raccogliere tutti i dubbi con risposte. - “che significa Twitter?”
“cinguettare” (il verbo) o “cinguettio” (il sostantivo) ma non si traduce essendo il nome dell’aziende che fornisce il servizio. I messaggi che si inviano si chiamano “tweet” (anche questo non si traduce perché non abbiamo trovato nulla di altrettanto sintetico ed elegante) e non “twit” che significherebbe stupido o “presa in giro”. - “che bello posso promuovere gratis i miei spettacoli a milioni di persone!”
Ehm, no. Twitter (e i Social Media in generale) non sono fatti per la promozione ma per la conversazione e i contenuti. Anzi la continua promozione di se stessi (anche per i non-VIP) infastidisce la gente. Quindi parla il meno possibile del tuo lavoro o del tuo personaggio e mostra i tuoi aspetti più umani, affronta gli argomenti che ti stanno più a cuore e vedrai che troverai altre persone che li condividono. Forse non saranno milioni (anzi è sicuro) ma saranno veri. Dimentica la gara di numeri a cui sei abituato sui massmedia: meglio pochi e buoni. - “ottimo, un modo in più per promuovere il mio ricco profilo su Facebook”
Non lo fare. Facebook e Twitter sono molto diversi, a volte sono frequentati da gente diversa e implicano aspettative diverse. Il primo è basato sulle relazioni, il secondo sui contenuti. Mentre su Facebook è ancora possibile in qualche modo mantenere uno status di star, anche se si è in un social network, su Twitter no. Conta quanto buoni sono i tuoi contenuti e un tweet interrotto il cui unico scopo è mandarti su una pagina Facebook (sul quale magari non sei iscritto né lo vuoi essere) per spostare lì la conversazione non è un buon contenuto. - “adesso mi scateno e cambio la foto del profilo ogni giorno!”
Per favore, no. Anche se sei un personaggio famoso la foto del profilo (detta anche “avatar”) rappresenta la tua identità online e il modo che hanno gli altri per identificarti velocemente nel flusso di informazioni (ebbene sì, c’è gente che non sta lì a leggerti tutto il giorno). Quindi se cambi la foto fallo per un motivo importante e fai che duri. Discorso analogo per il nickname (il tuo “nome”). - “ma io ho paura di scrivere i fatti miei a tutti, cosa faccio, dove vado, con chi sono”
Nessuno ti chiede di scrivere questo ma ciò non vuol dire che non puoi mostrare piccole finestre su te stesso. Vale per tutti, molti pensano si debba scrivere costantemente cosa si sta mangiando, cosa si pensa, dove si è: sarebbe noiosissimo! Prova invece anche a vedere di cosa parlano i tuoi “follower” o se c’è qualche “hashtag” che ti interessa. O creane uno tu! - “cosa significano le parole precedute dal simbolo ‘#’?”
Si chiama hashtag e viene usato per condividere uno stesso argomento con molte persone, anche quelle che non segui né ti seguono. Quando una parola viene preceduta da # diventa automaticamente il link a una ricerca dentro Twitter con la parola stessa. Non sono ammessi gli spazi, ecco perché spesso vedi frasi tutte attaccate (hai presente Fiorello?) - “mi sembra troppo impegnativo, quasi quasi lo faccio curare solo al mio staff”
Non lo fare. Un profilo su Twitter in cui non ci sia direttamente il tuo tocco non ha alcun valore e finirebbe per essere inutile. Prova invece a non farti prendere dall’ansia della prestazione, a non sentirti in dovere di scrivere 100 tweet al giorno ma solo quando te la senti e ad usarlo non solo per parlare ma anche per ascoltare: questo è un vantaggio dei Social Media rispetto ai massmedia, ed è spesso molto utile. Non fare l’errore di altre star USA che rimangono prigioniere del proprio personaggio anche online e se ne escono con frasi o foto aberranti. La parola d’ordine è “leggerezza”, su Twitter si conversa, non si danno comunicazioni alla stampa. Scegli gli argomenti che più ti interessano e occupati di quelli. - “non ho problemi perché tanto seguo solo i miei amici del mondo dello spettacolo e ogni tanto rispondo ai fan”
Questo non è l’atteggiamento giusto. Se parli sempre con le stesse persone che lo fai a fare? Twitter non è principalmente un modo per rimanere in contatto con gli amici (quello è Facebook) ma per scambiare contenuti che abbiano un valore (per te o per gli altri). Quindi aggiungi anche sconosciuti che ti sembra scrivano cose interessanti per te. Inoltre lì non considerare tutti gli altri come se fossero dei fan, la conversazione avviene tra più persone allo stesso livello. Sicuramente riceverai tante risposte, non devi sentirti obbligato a replicare a tutte come per le letterine dei fan, scegli quelle più stimolanti o più attinenti al tuo discorso. E, ancora una volta, la quantità di risposte che ricevi non è proporzionale al tuo successo anzi se il tuo profilo fosse costellato di centinaia di risposte ai follower sarebbe impossibile da seguire. - “cosa sono i nomi preceduti dal simbolo ‘@’?”
Sono le “mention” e servono per segnalare al nickname che segue l’@ il messaggio che stai scrivendo. È così che ti arrivano le risposte che puoi leggere nella sezione ‘@’ del tuo profilo. Si usano nelle risposte e nei retweet (RT) ma non ti devi preoccupare di ricordarti ogni volta di scriverlo, con l’apposito pulsante rispondi (o “reply”) la mention viene inserita in automatico. Ma puoi sempre aggiungerlo tu a mano se vuoi. - “cosa sono i RT?”
È l’abbreviazione di ReTweet consiste nel riproporre nel tuo stesso profilo, e quindi ai tuoi follower, un tweet scritto da qualcun altro, anche che non segui. Può assomigliare al “mi piace” (o “like”) di Facebook oppure può fornire un’informazione utile o valida. Non c’è bisogno di scrivere nulla, basta premere il pulsante e il tweet viene aggiunto nella tua pagina e ai tuoi follower. - “e il pulsante con la stellina?”
Serve per aggiungere quel tweet, anche di gente che non segui, nella tua categoria di preferiti. Lo puoi usare per salvare qualche tweet particolarmente epico o per approfondire qualcosa in seguito. - “si possono inviare messaggi privati?”
Sì ma dovete essere follower reciprocamente. In tal caso vedrai sul suo profilo un pulsante a forma di lettera postale con cui scrivergli e il messaggio lo potrete leggere solo voi due (no, non è possibile scrivere messaggi privati condivisi da più persone, per quello c’è l’email). - “ora ho una confusione in testa, come faccio a orientarmi in questa giungla di messaggi?”
Leggi di cosa parlano i tuoi follower, segui i loro hashtag, guarda gli hashtag più popolari del momento (ma non ne fare una malattia – come alcuni – perché hanno un significato molto relativo), usa un servizio come paper.li per leggere i tweet in maniera ordinata, se hai un iPad ci sono molte app per estrarre informazioni dai tuoi follower su Twitter come Flipboard, Tweeted Times ecc. Scoprirai una montagna di informazioni utili per te.
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Ti posso fare una statua?
L’unico punto un po’ rognoso è il 2.
Quoto quello che hai scritto, ma Twitter se non erro è nato per promuovere i propri servizi tramite il microblogging, per il business insomma.
Se il Fiorello di turno vuole promuovere il proprio spettacolo può anche farlo è l’utente che decide 🙂
@iVicio grazie 🙂
forse intendi il punto 3, no, in realtà Twitter non è nato per promuovere servizi, è partito da microblog, è cresciuto da social network ma poi la gente l’ha usato per le news e loro stessi se ne sono resi conto. http://www.readwriteweb.com/archives/twitter_is_not_a_social_network_says_twitter_exec.php
Non ho cercato di approfondire troppo per non confondere le idee ai meno esperti, già il passaggio da palcoscenico-pubblico a tutti-sullo-stesso-livello è grande mi rendo conto…
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