Questo post fa parte di una serie di 12 brevi consigli e spunti per chi si sta avvicinando a Twitter e per i più esperti.
Sembra banale ma molta gente (soprattutto in Italia) arriva a Twitter da Facebook come prima esperienza sociale digitale.
Inoltre capita che molti siano influenzati dal gran parlare che si fa in generale dei social network sulla stampa o in TV.
Infine c’è anche chi pensa che siano strumenti in grande sinergia e quindi gestibili in maniera analoga.
Ecco, Twitter non è un social network, semmai è un News Network.
Se Facebook è basato sulle identità, Twitter è basato sui contenuti; se Facebook stabilisce relazioni, Twitter stabilisce flussi di notizie (no, non necessariamente quelle giornalistiche).
Twitter è mediamente più coinvolgente di Facebook perché invita a una partecipazione più attiva.
A differenza di quest’ultimo, si possono scegliere implicitamente almeno due livelli di partecipazione: come editori o come lettori.
Nel primo caso si può scegliere di contribuire attivamente al flusso di notizie (ribadisco, non necessariamente quelle giornalistiche), nel secondo si può decidere di essere prevalentemente lettori ¬†e diffusori (che non significa inattività o non scrivere mai nulla, è solo un tipo di impegno più moderato).
Ecco una delle spiegazioni per cui il livello di popolarità di Twitter (anche nei mass-media) è molto alto, lo stesso di Facebook, mentre il numero degli iscritti (150 milioni nel mondo è l’ultimo dato disponibile si parla di 200 milioni per la fine del 2010) è decisamente inferiore a quello dell’azienda di Zuckerberg.
Ed ecco perché esiste ¬†gente che legge regolarmente Twitter senza neanche essere iscritto.
Chi decide di tenere un profilo su questo network è più propenso all’interazione quotidiana, viceversa esistono molti profili su Facebook che sono, di fatto, inattivi per lunghi periodi.
Tutto questo implica che su Twitter i contenuti vengano filtrati di più e quelli complessivamente più autoreferenziali, superficiali, promozionali – a meno che non siate Lady Gaga o Ashton Kutcher – non sono particolarmente popolari, anzi tendono ad essere considerati rumore di fondo.
Paradossalmente questo network inizò ad acquisire popolarità proprio grazie alla presenza di star dello showbiz, utilizzato come una finestra aperta sulla loro vita privata.
Oggi però molti personaggi famosi si sono molto integrati e partecipano per primi attivamente, e senza concessioni all’autopromozione selvaggia tipica di altri luoghi su Internet.
Il network che chiedeva ai suoi utenti di rispondere alla domanda “What are you doing?” (“Cosa stai facendo?”) è diventato il network del “What’s Happening?” (“Cosa sta accadendo?”).
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