In uno Stato in cui le spese sono trasparenti e i cittadini possono controllare e partecipare ci sono meno sprechi e più efficienza.
Per questo paesi come gli USA (con la piattaforma¬†Open Government) e la Gran Bretagna (che ha ingaggiato un certo Tim Berners-Lee per farsi spiegare come rendere pubblici i dati pubblici), spinti anche da movimenti d’opinione, iniziano a rendere disponibili i dati sul funzionamento della pubblica amministrazione in modo da permettere a chiunque di aggregarli o elaborarli.
In Italia nonostante tante belle parole il governo e gli amministratori pubblici stanno facendo molto poco per rendere liberamente disponibili i dati (anzi, c’è addirittura chi minaccia di oscurarli per motivi di ordine pubblico) e seguire una filosofia di Open Data.
Ma c’è anche chi non si arrende: la parlamentare Rita Bernardini è riuscita ad ottenere dopo un lungo braccio di ferro i documenti sulle spese e le collaborazioni della Camera dei Deputati.
Come gesto di apertura e collaborazione, è probabile, le sono stati consegnati in formato cartaceo che però con un po’ di pazienza sono stati resi¬†anche in formato CSV e XML e pubblicati su web.
Per completare il passaggio verso Open Data, e favorire il riutilizzo, un gruppo di coraggiosi ha reso disponibili i dati su piattaforma Linked Data (basata su un formato aperto e orientato al Web Semantico come RDF) fornendo una prima interfaccia grafica di consultazione.
In questo modo i dati in questione sono già disponibili per ulteriori elaborazioni e software¬†ma il progetto Linked Open Camera è anche alla ricerca di volontari e civil-hacker per recuperare dati (oltre al semplice nome)¬†sulle imprese fornitrici, che casualmente non sono presenti (forse la Camera non chiede altro oltre il nome, non so).
Chissà che non vengano fuori collegamenti interessanti per i cittadini.
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Ottimo contributo, non lo sapevo! Forse ho anche qualche hacker civico disponibile, vorrei capirne di più.
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Noi in quanto occasionali subfornitori della Camera (meno di 2000 euro l’anno di consulenza) abbiamo dovuto fornire pile di documentazione e certificati. Quindi direi che l’amministrazione i dati dei fornitori ce li ha eccome.
@alberto tienici informati sugli sviluppi @mattiaq lo immaginavo… forse non digitalizzano nulla allora…
A dire il vero non escludo che non digitalizzino. Da noi la documentazione l’hanno voluta via fax.