C’era una volta il blog.
Eravamo nell’era 1.0 e nascevano i primi social network.
La gente poteva crearsi con facilità un proprio sito web in cui inserire riflessioni, scritti, prove artistiche e le conversazioni cominciavano ad allargarsi.
Ma soprattutto il blocco minimo di informazione reperibile sul web si iniziava a frammentare.
Si passava dalla lunghezza tipica del documento, dalla pagina web (statica) degli anni passati al singolo post (la pubblicazione di un contenuto su un blog).
Questi nuovi blocchi più piccoli di informazione potevano essere cercati indipendentemente sui motori e addirittura aggregati trasversalmente (tramite un’altra invenzione, i feed RSS) senza perdere la loro identità.
Con l’era del web 2.0 gli utenti, e non i siti, diventano il vero centro dell’attenzione, il valore dei contenuti inizia a spostarsi verso i contenuti aggregati collettivamente e nascono servizi che permettono alla gente di esprimersi in mille punti di vista attraverso qualsiasi formato e format. Continue reading
