Ok sono in colpevole ritardo ma non vorrei lasciar correre la morte di Franco Carlini.
Mi ha rattristato e anche fatto sentire un po’ pi?ɬ? vecchio.
Perch?ɬ® adesso tocca a noi raccogliere la sua eredit?ɬ† critica sulla Rete italiana e non disperderla.
Sia chiaro, io molto spesso non ero d’accordo con lui.
O meglio non sempre riuscivo ad essere d’accordo fino in fondo con le sue visioni.
Probabilmente perch?ɬ® da un pioniere come lui, profondo conoscitore, ti aspetti sempre il massimo, nulla di meno.
Faceva parte dell’epoca eroica della Rete italiana, era diventato un punto di riferimento interno ed esterno ma non ne abusava, non cavalcava le onde, manteneva un punto di vista sempre indipendente.
Negli anni in cui molti giornalisti descrivevano superficialmente Intenet come un “covo di maniaci” (evidentemente solo perch?ɬ® il proprio Editore non era ancora sbarcato sulla Rete) lui non solo ne parlava e studiava ma faceva i fatti, una dote che apprezzo enormemente nelle persone e nel mio lavoro.
Ecco, ci lascia il suo modo di vivere e fare la Rete, sempre critico e mai autocompiaciuto e l’utopia che tutti questi bit messi nella sequenza giusta possano migliorare le nostre vite.
Ciao Franco.
altri 3 post a cui potresti essere interessato:
- news in tempo reale dall’Egitto: una lista twitter di attivisti, blogger, giornalisti sul campo (in aumento) #Jan25
- 2011, un anno, che anno. #yearinhashtag #remix
- il Corriere che sarà: il nuovo giornalismo passa solo dai giornalisti o anche dagli editori?