il fattore D o come imparai ad amare il blog


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I tentativi di aumentare artificiosamente l’attenzione di un blog non contribuiscono ad aumentarne il reale valore, Stefano Epifani ha ragione da vendere (visto il link? che technorati sia con te!).
Eppure molti potrebbero rispondere (e probabilmente lo faranno), cos’?ɬ® questo valore? cosa fa di un blog un buon blog? e persino, cosa ?ɬ® un blog? (per carit?ɬ†, ancora??)
Eh s?ɬ¨, tutto ?ɬ® relativo… o almeno, lo ?ɬ® dell’avvento della tv commerciale e dei puffi.
Eppure per uscire dal pantano bisognerebbe fare un passo avanti.
Cio?ɬ® perch?ɬ® realmente si commercia, ops pardon si scambia, “attenzione”?
Perch?ɬ® accade cos?ɬ¨ intensamente in Italia?

Negli altri paesi (e soprattutto negli USA) si innesca un meccanismo in fin dei conti virtuoso per cui l’attenzione va di pari passo con il “valore” (qualunque sia la sua definizione per i blog) mentre i meccanismi “artificiali” vengono organicamente tamponati.
Pensate un attimo al fenomeno di lonelygirl15 su YouTube, totalmente inventato e pianificato a tavolino, successo planetario improvviso seguito da un repentino sgonfiamento dopo la rivelazione dovuta alle indagini degli stessi youtubber (ma si chiameranno cos?ɬ¨?).
Zero valore apportato ma anche netto ridimensionamento dell’attenzione, oggi ?ɬ® poco pi?ɬ? di un caso di studio buono per qualche convegno o per impressionare gli amici luddisti.
Certo i suoi creatori hanno avuto la loro visibilit?ɬ† momentanea ma verranno presto dimenticati se non inizieranno ad apportare qualche valore al sistema.

In Italia, invece, si sentono da anni discussioni su come sia possibile da parte di alcuni (tutti?) costruire una propria solida autorevolezza e mantenerla (il blogstar system diciamo noi).
Lo si dice cos?ɬ¨ spesso che probabilmente avr?ɬ† una sua parte di verit?ɬ†.
Sono forse gli italiani troppo creduloni? o forse sono abituati troppo a modelli mediatici passivi in cui l’autorevolezza scaturisce dall’esistenza/presenzialismo (“?ɬ® scritto sul giornale, quindi ?ɬ® vero”)?

Perch?ɬ® negli USA il blog viene usato (da professionisti, giornalisti, esperti) e quindi naturalmente apporta valore mentre in Italia viene sfruttato (per diventare riconosciuti professionisti, giornalisti, esperti)?

Se pensiamo al primo boom dei blog non possiamo che ricordare aspiranti attrici che grazie al blog sono diventate famose e hanno guadagnato la loro presenza in tv, giornalisti “sconosciuti” che senza il blog sarebbero ancora tra i tanti nel retro di una redazione o che si sono potuti dare una rinfrescata (e magari accreditarsi come esperti di nuove tecnologie o di comunicazione digitale), professionisti che hanno trovato solo qui il loro spazio, aspiranti scrittori di ogni tipo che hanno puntato al blog per riuscire ad essere pubblicati su carta.
Probabilmente in Italia l’unico che usa davvero il blog, e non lo sfrutta, ?ɬ® Beppe Grillo.
“Ma allora, comunque, il blog funziona!” direte voi, dovremmo consolarci almeno pensando che la comunicazione online pu?ɬ? essere realmente un nuovo spazio mediatico che pu?ɬ? dare nuove opportunit?ɬ† a chi ?ɬ® effettivamente escluso (magari ingiustamente).

Purtroppo io non sarei cos?ɬ¨ ottimista.
Non si creano, ancora, davvero nuove opportunit?ɬ†.
I soggetti che in Italia “trattengono” gelosamente le opportunit?ɬ† sono sempre gli stessi, solo che oggi abbiamo molte pi?ɬ? argomentazioni e casi di studio per stupirli.
La verit?ɬ† ?ɬ® che da noi ancora oggi conta troppo il fattore D (David Copperfield) della comunicazione online.
Il direttore di giornale ha sentito tanto parlare del blog ed ?ɬ® molto ben disposto verso un nuovo giornalista che ne conosce la natura rispetto a un altro qualsiasi.
L’editore ?ɬ® rimasto stupito dai dati degli utenti su internet e forse pensa che un libro di un blogger possa essere un successo commerciale (se non altro puntando sull’effetto innovativo).
E cos?ɬ¨ via.

La nostra comunicazione ?ɬ® ancora quasi totalmente televisiva, l’ipertrofia di mediaset coinvolge tutto e tutti, compresi i nostri blog; se ci pensate gli uffici stampa, PR e comunicazione delle aziende, network ecc. sono pieni di ragazzi laureati come scienziati a cui per?ɬ? ?ɬ® stato fatto studiare “Il Grande Fratello” come fosse la bibbia e che inevitabilmente possono tendere a rimanere a bocca aperta di fronte alle meravigliose futuribili potenzialit?ɬ† del web 2.0 (s?ɬ¨ lo so che ci sono le eccezioni, gli appassionati, i furbi, i visionari ma si sta appunto parlando della grande maggioranza).
E tutto ci?ɬ? nelle culture aziendali italiane inizia a farsi sentire.

Quindi non ?ɬ® difficile spiegarsi il nostrano (malizioso) indugiare autoreferenziale sul blog e la sua natura e perch?ɬ® i personaggi gi?ɬ† famosi se ne tengano ancora a debita distanza.
Ma quando riusciremo a capire che invece di continuare a parlare della ruota baster?ɬ† applicarla a una carrozza per andare davvero molto molto pi?ɬ? lontano?


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